Digiuno Vs Treno ad Alta Voracità

lunedì 24 aprile,

Ecco le mie impressioni su sul digiuno fatto anche sia a Pasqua che lunedì scorso:
Passare il giorno di Pasqua digiunando in onore del buon senso mi è sembrato il modo migliore di celebrare una festa di risurrezione, sia nel senso cristiano che pagano del termine. Il risorgere delle forze naturali della primavera mi hanno nutrito ampiamente. Sole ed mare erano con me, dentro di me e non riesco a capire come un pugno di uomini ciechi e slegati dalla loro stessa vita possa essere sordo ai richiami che Madre Natura manda in continuazione. La sordità e la cecità ci rende creatori di un mondo misero su una terra fatta di abbondanza... triste paradosso di animaletti troppo limitati per accogliere tutti i doni della vita.

Il digiuno di ieri, 23 aprile, è stato invece particolarmente difficile, sia perché lavorando al chiuso ero lontanta dagli elementi naturali, sia perché il mio fisico era un pò indebolito l'estrazione di un dente venerdì scorso. In ogni caso l'ho fatto e in questa sensazione di mancanza e debolezza mi sono connessa a tutti coloro che in questo momento sono minacciati dalla TAV più direttamente di me, a tutti quelli per cui l'Aalta Voracità sta strappando case, terrieni, lavoro, sicurezze, luoghi sacri, energia ecc. ... e ovviamente anche alla Terra che per nostra somma ignoranza trattiamo come una "cosa" da sfruttare a nostro uso e consumo senza renderci conto che è un essere vivente quanto noi e che noi, anzi siamo dipendenti da lei e seguiamo il suo destino. Anche a lei, oltre a noi tutti così centrati su noi stessi, dovrebbe essere riconosciuto il diritto di vivere senza essere continuamente crivellata, traforata, scavata, violentata e sfruttata senza scrupolo e nemmeno motivo reale. Ho sentito che in Germania e altri paesi del nord Europa hanno deciso di rallentare la velocità dei treni per ragioni di sicurezza e di economia, mentre noi, e soprattutto i nostri politici, dobbiamo correre sempre più in fretta ... Visti da fuori sembriamo proprio un paese ancora in via di sviluppo, e uno di quelli peggiori, niente a che vedere con la saggezza dei popoli nativi che rispettano la natura e se stessi. Noi abbiamo perso tutto, il rispetto, la seggezza e anche l'anima, per seguire accecati il falso sfavillìo del dio danaro... Come quelle falene che sbattono contro le lampadine e si bruciano, nell'ignorante ricerca della vera luce!... Siamo destinati a bruciare per la mancanza di senno?... Siamo davvero votati a un così suqallido destino? Purtroppo dico siamo perché i politici che ora abbiamo li abbiamo messi su noi al potere.... certo non singolarmente noi, ma qualcuno tra di noi l'ha fatto e siamo tutti coinvolti... Molti di noi sono ancora intrisi degli stessi disvalori che combattono nella TAV... Interroghaimoci su quanto veramente abbiamo a cuore la terra e la natura, di quanto siamo stati attenti all'ambiente, al rispetto per noi stessi o di quanto siamo andati dietro a certi vantaggi sentendoci minacciati solo nel momento in cui qualcosa ci tocca da vicino. Anche l'Alta Voracità è dentro di noi e quando riusciamo a dissolverla da dentro, l'espressione esterna smette di avere presa.
Credo che non sia più tempo di scagliarci contro i "politici cattivi" sentendoci le vittime pure e illibate ma che convenga piuttosto farsi un esame di coscienza, mettere in discussione il sistema di consumismo furibondo, di voracità appunto per vedere e colmare i vuoti interiori che ci spingono ad essere voraci (nel rapporto con il cibo, con il danaro, il poteree, nelle relazioni ecc.) concentrarci sulle soluzioni pacifiche come queste del digiuno e della resistenza non violenta.
Un augurio a tutti coloro che digiunano per NOTAV di essere ampiamente nutriti dalla bellezza della natura e dai valori reali che si rafforzano in ognuno di noi.

W la lentezza!

Martina



Giovedì 22 marzo,


Digiuniamo perché il Treno ad Alta Voracità si sta mangiando tutto...


Matteo e Martina (IM)

Sobrieta' e partecipazione democratica valori collettivi ma anche individuali


Manifestare con il digiuno contro la TAV (in val di Susa, ma anche a Genova contro il Terzo Valico) e' necessario perche' vogliamo una societa' basata sulla sobrieta' e sulla partecipazione democratica.

E sobrieta' e partecipazione democratica sono valori collettivi ma anche individuali.

Tutto serve : cortei, proteste nonviolente, boicottaggi, anche il digiuno e' una forma di impegno civile.

Grazie a chi lo ha ideato.
Continuiamo la lotta.

Antonio Bruno (GE)

Digiunare per un giorno e mezzo è stato più pesante del previsto

Alla fine mi e' venuto un gran mal di testa e alla sera del lunedi' sono andato a dormire presto anche per evitare di cadere in tentazione....assistendo alla cena della mia famiglia :)

La cosa buffa e' stata che, dopo essermi addormentato abbastanza facilmente, mi sono svegliato all'improvviso nel buio e silenzio piu' totali, ho guardato l'ora e ho visto con stupore che la sveglia segnava esattamente la mezzanotte, come se il mio orologio biologico sapesse che il digiuno era finito....inutile dire che mi sono precipitato a mangiare qualcosa :) il che e' un'ulteriore conferma della nostra debolezza di occidentali abituati all'opulenza

(Integrazione al post del 2 aprile in risposta al commento ricevuto ndr.)



lunedì 2 aprile,

Digiunare per un giorno e mezzo e’ stato piu’ pesante del previsto, soprattutto durante le ultime ore e per questo non ho potuto fare a meno di pensare ai tanti che nel mondo provano queste sensazioni quotidianamente e a quanto noi nell’occidente ricco siamo privilegiati.

Avevo gia’ fatto un’esperienza di digiuno a staffetta, quasi 25 anni fa contro la legge che all’epoca regolava l’obiezione di coscienza al servizio militare: ora come allora mi e’ sembrato un modo per impegnarsi in prima persona e cercare di dare voce ad una lotta che ha un altissima importanza pratica e simbolica.

Infatti credo che la lotta dei NO TAV in difesa della Valsusa in questi tempi bui e’ diventata il simbolo della difesa del nostro territorio: difesa del territorio da intendersi anche come difesa delle nostre menti, dei nostri corpi, del nostro lavoro, dell’acqua che beviamo, dell’aria che respiriamo.

Andrea Bovenga (GE)

Una lotta comune agli abitanti della Val di Vara


Mercoledì 25 aprile,
In risposta al commento che chiede un chiarimento, cerco di spiegare il legame che intravedo fra la lotta No tav e L'azione di don Sandro.
La lotta della gente della Val di Susa contro il progetto dell'alta velocità parte dalla difesa del proprio territorio che verrebbe sconvolto ma si allarga ad una visione più ampia di sviluppo e di futuro, di modo di vivere. C'è, poi, una esautorazione della popolazione da un progetto che impatta fortemente il loro territorio
Don Sandro ha perseguito in tutto il tempo che è stato in Val di Vara una proposta di possibile continuità della vita in montagna. Dal doposcuola, sorta di centro culturale che studia ed elabora proposte, già nel 1974 era stata scritta una elaborazione in occasione della formulazione dei piani paesaggistici scritti dalla regione. Il suo pensiero è condiviso dai professori dell'università di Genova Moreno, Quaini che si occupano di geografia, paesaggio ,agricoltura..che nel loro insegnamento hanno questa consonanza.
Don Sandro difende la vita in montagna e pensa che la gente debba continuare a vivere e questo sia utile per tutti. Salva il territorio chi ci vive in continuità.
Non condivide le scelte fatte della valle del biologico,gli sembrano rispondere ad una logica che viene da fuori che al contrario non tiene conto della pratica storica dei contadini del posto. Certo molti si sono adeguati a queste pratiche perchè in questo modo hanno tanti contributi, ma è un'economia drogata.
In sintesi mi pare che in entrambi i casi si sia esautorata la popolazione locale di ciò che si dovesse fare sul proprio territorio. Imposizione dall'alto.
Si sprecano tanti soldi.
Si potrebbero dare incentivi per una agricoltura secondo le molteplici pratiche colturali del luogo, spendendo meno (come riorganizzare la ferrovia esistente senza costruirne una nuova farebbe risparmiare soldi e salverebbe il territorio).
C'è poi alla base delle diverse scelte una diversa idea di sviluppo, di progresso.

Non sono capace a spiegare bene e quindi non so se son riuscita a farmi capire.

un caro saluto.

Rosaria Lombardi (SP)



Sabato 14 aprile,

in coincidenza con la mia giornata di digiuno sono stata in Val di Vara, a Cassego, per "Dialoghi con don Sandro: La vita della montagna...." e ho sentito in questa esperienza una lotta comune agli abitanti della Val di Susa contro scelte che vengono da fuori e di fatto esautorano la popolazione locale , presumendo di fare meglio.

Tanti sono gli esempi in Italia di una presenza di cura del proprio territorio e della propria cultura che si scontra con un'altra visione venuta da fuori, che si ammanta di progresso, spesso più forte;
ma non bisogna disperare!

La lotta contro la TAV non è locale, ma per tutti noi.

Rosaria Lombardi (SP)

Ascoltateli e raccontateli... in Val di Susa al di là dei mass media


Ileana Bego

SABATO 25  febbraio ero alla manifestazione dei 75.000 in Valsusa, una manifestazione bellissima, pacifica, colorata. L'unico striscione che riferiva a Caselli e alle contestazioni avvenute in quel di Milano, era un invito ad avere uno sguardo obiettivo su tutti i reati compiuti il 3 luglio.
Me ne sono andata alle 20.00, in auto, per quello non ho subito le aggressioni a Porta Nuova, parlo di subire perchè come è stato appurato - anche dalle documentazioni video della stazione e dei presenti- un intero contingente delle FFOO era presente in stazione e contestava la mancanza di biglietti ad alcune persone; in seguito a discussione, ha aggredito tutti i passeggeri del Torino Milano, pendolari compresi, con spintoni e lanciando fumogeni nelle carrozze degli ignari presenti.

Ho seguito in rete gli eventi dal 26 febbraio.
Ricordo brevemente che il sabato eravamo 70/75.000 alla manifestazione pacifica e colorata, con sindaci e amministratori, da Bussoleno a Susa. Poi la sera la polizia caricò  per due volte un centinaio di manifestanti alla stazione Porta Nuova, coinvolti tra i passeggeri e normali pendolari del treno per Milano.
La mattina dopo, all'arrivo delle ruspe e all'irrompere della polizia nella baita dove dormivano diverse persone, Luca Abbà esce e si arrampica sul traliccio dell'Enel e cade fulminato.
Seguono giornate di protesta innescate dalla repressione di Sabato in stazione e dal comportamento della polizia nello sgombero dai terreni di proprietà dei notav , anche e non solo per il comportamento tenuto nell'incidente di Luca, compreso il ritardo immotivato -di quasi un'ora- per far giungere l'ambulanza presente nel "cantiere" fino al vicinissimo fossato dove Luca giaceva agonizzante ( il cantiere siddetto era un recinto con una spianata con i mezzi in uso della polizia, esercito, etc , il pilone dal quale è caduto Luca a 3 metri in linea d'aria dal suo confine ) .
Le proteste sono manifestazioni pacifiche, volantinaggi e occupazione degli svincoli di Rivoli e Bussoleno Chianocco-blocchi stradali, con distribuzione di volantini ai conducenti dei veicoli.
Mentre tutte le radio e le televisioni nazionali trasmettono INSISTENTEMENTE e quasi esclusivamente una frazione di pochi secondi dello sfogo (verbale) di Marco durante un blocco, dove chiama "Pecorella" un carabiniere- naturalmente tagliando l'ultima parte del suo "discorso" , o sfogo, dettato dall'esasperazione di anni di soprusi, dallo sconforto, dal dispiacere... (nell'ultima parte, pochi secondi, gli dice che ‘cmq siamo tutti esseri umani e ti voglio bene lo stesso’)-, mentre sui peggiori giornali si chiama "Cretinetti" Luca, tutti attendono con il fiato sospeso una qualche notizia sul fatto che possa essere fuori pericolo di vita.

12.40 - 28 febbraio
L'invito alla protesta pacifica :
"Siamo su in valle, al blocco dell'uscita autostradale di Chianocco-Bussoleno, un elicottero sorvola molesto sopra di noi. I blocchi proseguono. Ieri notte la polizia ha forzato il blocco di Salbertrand per il cambio della guardia. Tutti quelli che non lavorano o possono prendersi ferie sono pregati di venire su a dare il cambio a chi ha fatto la notte o deve andare a lavorare e portare cibarie e se possibile piatti/bicchieri/posate in mater bi. "

MERCOLEDI 29 febbraio -durante il blocco della A32 : il blocco è determinato, un SIT IN di centinaia di persone. Questa una immagine prima delle cariche : https://fbcdn-sphotos-a.akamaihd.net/hphotos-ak-ash4/s720x720/395813_3375644159542_1522480250_33059375_1597277238_n.jpg

http://videochat.corriere.it/index_H2401.shtml?c=H24_1
a questo punto da quello che riuscivo a seguire dagli  amici sembra che ci fosse uno stop o 'pausa' alle cariche "di alleggerimento" , quelle iniziate con spintonamenti e trascinamenti di peso dei manifestanti- dove anche i giornalisti vengono allontanati con modi poco urbani- ....un amico  mi parla di cambio della guardia e relativa calma.... i manifestanti sono più dispersi e meno compatti nel loro corteo di occupazione dello svincolo...
chiamo al telefono Maria E. per sapere come sta Piera e mi dice che non ne sapeva nulla, sono tutti dispersi in gruppetti, loro sono seduti e calmi, piantonati dalla polizia ma 'protetti' dalla presenza di Ruotolo, si sentono vagamente cautelati....  oramai sono divisi in gruppi , da queste prime cariche ... separati dai cordoni di polizia... (potrebbe finire anche così? diciamo che ora, con un controllo della situazione, si poteva anche terminare così il blocco e lo scontro? )
 No, dopo.... arrivano i rinforzi della polizia (il "cambio" )...e iniziano le cariche pesanti, guidate dai camion idranti ... un amico mi riferirà poi che il poliziotto che lo fronteggiava ai blocchi, lo avvisa che da quel momento in poi sarebbe scoppiato l'inferno, dev'essere arrivato l'ordine, e dalle seconde file parte la carica sul suo gruppo.
Parte l'azione della polizia, quella pesante, volano anche pietre, Pietre contro Blindati Idranti.- tutti i video sono su youreporter (visibili a chiunque)
La Caccia all’Uomo – Tutti  corrono via per salvarsi.
dallo svincolo le vie di fuga per le cariche sono i campi, alcune case isolate lungo la statale 25- lungo la quale tutti scappano (verso il paese, la maggior parte, Bussoleno), ma soprattutto la Statale stessa: a questo punto decine di persone raccontano di inseguimenti subiti, Nicoletta Dosio manganellata mentre tenta di difendere una signora spintonata e manganellata.... di macchine parcheggiate sfondate con i manganelli nel percorso, di gente inseguita nelle case degli abitanti che hanno aperto un portone e lacrimogeni lanciati contro le abitazioni.... nei video: il primo bar che si incontra sulla sinistra sulla statale, dove alcuni si erano rifugiati (quello dove poi la proprietaria incinta sviene per lo spavento) sfondano una vetrata perchè non vedono che la porta d'entrata è quella a sinistra e quella a destra -come spesso capita- è una 'seconda porta' a vetri, chiusa :

http://www.beppegrillo.it/2012/03/la_polizia_va_i/index.html
http://www.controlacrisi.org/notizia/Politica/2012/2/29/20163-ferrero-prc-ricominciata-vergognosa-caccia-alluomo-in/ 
Dopo le cariche , i cittadini riuniti nella piazza del mercato , bagnati e stravolti, gasati e contusi,  possono entrare al centro polivalente di Bussoleno, che viene aperto per loro, e inizia una assemblea partecipatissima che dura fino all'una di notte...sono tantissimi, arrivati anche dopo gli scontri , per capire e partecipare. Seguiamo lo streaming dell'assemblea da tutta italia, grazie a Radio Black Out, e  le immagini di una sala pienissima, almeno mille persone dentro la sala, senza contare quelli che sono fuori ...
 IL GIORNO DOPO TUTTA ITALIA RISPONDE CON PRESIDI DI SOLIDARIETA'
http://www.achab50.it/article-no-tav-il-governo-prepara-le-contro-mosse-100599896.html

Chi di noi non è là assiste impotente alla mistificazione dei giornali, delle televisioni, parli con le persone accanto a te e scopri che qualcuno sta cominciando a capire, su tutti i giornali tv un racconto misero dei fatti e il reiterato video di "pecorella",  e ti dice "ma non è possibile che mostrino un ragazzo che parla ad un carabiniere bardato come un soldato in guerra, trattandolo da mostro" , altri se la bevono e ti dicono che quel ragazzo è un maleducato, un violento. E tu continui a pensare che vuoi solo sapere come stanno là. Se stanno tutti bene, se gli amici sono feriti o trattengono di raccontare i loro traumi, piccoli e grandi, per fierezza, per determinazione o semplicemente  perchè pensano solo a Luca in ospedale. Per questo mi prendo una sera, e parto, metto due cose in auto e dopo due ore sono a Bussoleno.

Il giorno dopo quel mercoledì d'inferno, in piazza a Bussoleno ci sono le redazioni di Servizio Pubblico e Piazza Pulita. Il giovedi è pieno di giornalisti, tra cui l'immancabile Sortino, che sta seguendo le vicende da tempo.
Ogni settimana e ogni giorno ci sono iniziative in Valle, io sono andata quel giovedi, presa da sconforto per i fatti che sono riuscita indirettamente a raccontarvi.
Sono  tornata  mercoledi scorso: il cantiere è sempre circondato da iniziative pacifiche, fiaccolate notturne, pic nic,  assemblee partecipatissime; continuano i blocchi stradali temporanei lungo le autostrade, le conferenze, le richieste di audizione, il presidio permanente a Piazza Castello- tutto per chiedere di essere ascoltati.
Ma intanto nel cantiere hanno devastato completamente il bosco, sradicato alberi centenari, portato le ruspe:  mercoledi 11 aprile sono arrivati i periti con alcuni dei proprietari per verificare il conguaglio di risarcimento di parte dei terreni espropriati (quelli dei proprietari che hanno accettato).
Lunedi scorso è arrivata la famosa impresa coop di Ravenna, la CMC, con la sua "talpa".
In Piazza Castello da settimane prosegue il presidio dei digiunanti a staffetta con Ascoltiamoli, i Cattolici per la Valle continuano con le loro  iniziative di preghiera collettiva per la salvaguardia del territorio,
è stata lanciata la campagna sBankiamoli, da parte di Etinomia e del M5s Piemonte: una campagna di consapevolezza sul nostro risparmio e su cosa finanziamo a seconda della banca a cui affidiamo i risparmi.
http://www.sbankiamoli.it/
Nel frattempo sono stati acquisiti alcuni video che raccontano il famoso 3 luglio : http://www.notav.info/editoriale/operazione-hunter-la-giustizia-a-senso-unico-della-procura-di-torino/

Questo è quello che posso raccontare, la mia visione , parziale.. il mio piccolo racconto degli ultimi due mesi...al quale mancano tante cose, tanti episodi, e soprattutto al quale manca il racconto dell'abbraccio vero- non virtuale- dell'accoglienza degli abitanti della valle, dei contadini che ti mostrano le loro vigne ormai abbandonate o dei cittadini che condividono con te il loro cammino.
Il resto su : notav.info


        1. CONTRIBUTI:
firmate e DIFFONDETE LA PETIZIONE: http://siamostatiinvaldisusa.wordpress.com/2012/03/02/siamo-stati-in-val-di-susa-e-abbiamo-capito/ (all'interno la documentazione integrale per capire "il TAV")

http://www.youtube.com/watch?v=LHVS3Pogwxc marco travaglio a servizio pubblico-

DAVIDE BONO, CONSIGLIERE REGIONALE DEL M5S PIEMONTE:
"Oggi Lega e PDL vogliono censurarmi con un ordine del giorno e chiedere la mia sospensione dal consiglio regionale per il sostegno ai violenti No Tav, ve ne rendete conto da che pulpito? potete seguire la diretta web dal sito della regione" http://www.cr.piemonte.it/cms/
intervento in consiglio comunale del consigliere comunale Vittorio Bertola su Porta Nuova http://www.youtube.com/watch?v=2t15MA3afdg
un video sul progetto: http://youtu.be/_i_TaOLeRD8
alcune demistificazioni da fare : http://bojafauss.ilcannocchiale.it/2012/03/03/alberto_perino_il_terrorista_c.html  Perino chiamato 'terrorista' dai giornali
Sortino sul TAV TORINO MILANO : http://youtu.be/BmlmuIQTpis
la corte dei conti boccia IL TAV nel 2008 : la delibera ufficiale : http://www.corteconti.it/export/sites/portalecdc/_documenti/controllo/sez_centrale_controllo_amm_stato/2008/delibera_25_2008_g_relazione.pdf pg. 41: "...non solo la inattendibilità ab origine della quantificazione dei flussi di entrata presi a riferimento dall’ipotesi di finanza di progetto, ma anche una rilevante sottostima dei costi dell’opera..."
Ed era il 2008: la Crisi era appena iniziata.
un ultimo video interessante può essere quello di Marco Ponti a Servizio Pubblico, dichiaratamente non "Valsusino" ma contrario per motivi economici, Bocconi.

Il cammino delle istituzioni per riacquistare autorevolezza sarà lungo...



Martedì 24 aprile,

Partecipero' al digiuno, per esprimere la mia vicinanza e tutta la mia solidarietà e ammirazione per il coraggio e la tenacia "nonviolenta"della popolazione della Val di Susa.
Per affermare, non soltanto con le parole, l'assoluta necessità che ci sia un confronto reale tra le istituzioni e le popolazioni che vivono sul territorio della Valle.
Perchè nessuna decisione di così grave impatto, che verrebbe a condizionare per sempre il futuro degli abitanti, può essere presa contro di loro e le loro convinzioni.
Nessuna decisione  di tal genere può essere imposta, senza provarne la reale utilità, fornendo e confrontando dati, soprattutto in un momento di così scarsa credibilità da parte delle istituzioni, che troppe volte hanno camuffato e nascosto le motivazioni reali che sottendono ai loro mega-progetti......
E il cammino delle istituzioni per riacquistare la fiducia dei cittadini e quindi una propria autorevolezza  e credibilità, (alla base di ogni spedita, meno drammaticamente conflittuale realizzazione dei progetti)  sarà lungo...e potrà ripartire soltanto da una vera apertura alla loro partecipazione  ai processi decisionali, fin dalla fase delle proposte, come democrazia vuole.
 Grazia Sbrana (SP)

Terra sottratta alle popolazioni native: "che queste non la sapevano sfruttare"

Lunedì 23 aprile,
"Mentre osservo questa giornata di digiuno in solidarietà con quanti si battono in Italia contro una logica industriale selvaggia, finisco di preparare la presentazione che farò all’Università di Berkeley, California, mercoledì 25 aprile 2012. Il titolo è “Giornata della Terra e le lotte di popolo in Italia”. Proprio questa Università (Graduate Theological Union) è stata coinvolta nelle lotte non violente, ma caricate dalla polizia, del movimento anticapitalista “Occupy” nella vicina città di Oakland.
Mi è d’aiuto in questo lavoro la riflessione di un nativo americano che ragiona su come la terra sia stata sottratta alle popolazioni native attraverso l’affermazione che queste non la sapevano sfruttare: non la recintavano, non la coltivavano, avevano un passo leggero su di essa. Questo ha fatto il gioco dei colonizzatori bianchi ed Europei che l’hanno considerata “terra nullius” e dunque appropriabile da chi la sapeva sfruttare davvero, cioè loro.
Withney Bauman cita l’altro Bauman, Zygmut, in Globalization, quando parla della extraterrestrità e extraterritorialità dei poteri che impongono le loro decisioni sulle popolazioni locali che sono al contrario legate a un territorio, così come gli animali e la natura. Si crea così un forte contrasto fra il senso di onnipotenza di chi si considera totalmente sradicato dal contesto locale e dalla consapevolezza dell’interconnessione sul pianeta, e le popolazioni locali che conoscono i loro territori e li vogliono proteggere anche per le generazioni future.
Come scrive un gruppo della Chiesa Valdese di Susa, qui è in gioco non solo l’ambiente, ma la possibilità di esercitare “democrazia diretta” e capacità di decidere come e dove si vuole vivere.
Spero che si ritrovi la ragione e la capacità di tornare al tavolo del dialogo con chi in Val di Susa ci vive, e con tutte le comunità che sono primariamente toccate dalle decisioni “extra-terrestri” dei potenti."
Ciao e buon lavoro
Letizia Tomassone (SP) da Berkley dove è Visiting Research Scholar
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"Aderisco volentieri all'appello e digiunerò il 23 aprile.
Sto anche preparando una presentazione del movimento No Tav qui all'Università, in occasione della Giornata della Terra (22 aprile).
Il mio lavoro di ricerca è infatti proprio sui temi dell'ambiente e della decrescita".


Letizia Tomassone (SP) da Berkley

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Earth Day and people’s struggles in Italy: A Conversation with SKSM Visiting Research Scholar, Rev. Letizia TomassoneWednesday, April 25, 12: 45-2:00 pm – SKSM - Reading room

Earth Day (April 22th) is the occasion to get to know some of the worldwide people’s struggles to defend their lands. In the Italian Alps, a nonviolent movement is taking action to defend principles of democracy against the globalizing aims of growth at all costs. The movement proposes a “de-growth economy”, the ability to reuse what already exists instead of destroying the mountains and valleys. How can people of faith can contribute to this movement?  What are Italian Waldensian doing in this movement? Dean Gabriella Lettini will introduce the event.


Letizia Tomassone is a Waldensian minister from Italy, a Professor of Women’s Studies at the Waldensian Theological Seminary in Rome,  a widely published feminist scholar, and the Vice-President of the Federation of Protestant Churches in Italy (FCEI). She is spending the academic year 2011-2012 on sabbatical and is on residency in Berkeley as a SKSM Visiting Research Scholar.  Her current research focuses on eco-feminist theologies and issues and on dialogue with Islamic women.

Cronache dal digiuno: Val Susa, femminismo, crisi e possibilità

di Monica Lanfranco   
www.monicalanfranco.it  
www.altradimora.it  
www.mareaonline.it

Mangiare è un gesto necessario per vivere, e ogni essere vivente ne è partecipe; ma nella catena alimentare l’essere umano, agli albori del mondo una parte considerevole del bottino, è diventato decisamente il protagonista. Non più parte di quella catena, dunque, ma artefice della possibilità per il resto della catena di esistere. Molte specie viventi animali e vegetali sono scomparse da quando la specie umana ha preso il primo posto sul podio dell’evoluzione, e spesso questo podio ha garantito la fame, l’assenza di cibo non solo agli altri animali, ma ad altri umani.
Sono la fame e la sete, paradossalmente nell’era tecnologica e dell’esplorazione dello spazio, i problemi più impellenti (e di sapore biblico) che il terzo millennio ci consegna.
In molti appuntamenti globali si è sottolineato come, specialmente nei paesi in via di sviluppo, sia nelle mani delle donne il futuro dell’alimentazione, della distribuzione delle risorse alimentari e idriche, in una parola del futuro del pianeta. Nelle mani delle donne povere, che devono essere messe in grado di poter produrre in modo autonomo il loro fabbisogno, e nelle mani di quelle dei paesi ricchi, che devono farsi portatrici di una nuova ed indispensabile cultura del limite e della sobrietà. Affamate le une, afflitte da malattie legate al perverso uso del cibo le seconde, veicolo simbolico che allude al disagio della parte ricca, potente e infelice del mondo impropriamente detto civile. Riflettere e lavorare socialmente, culturalmente e politicamente a partire dal cibo, del ricevere e del prepararne, del significato dell’atto del mangiare, è indispensabile Affinchè non sia più o digiunare o divorare  ciò che distingue gli umani, donne e uomini, nelle diverse parti del pianeta. Ne parlammo qualche anno fa, con un numero non a caso intitolato Cibo, in Marea. In queste ore di digiuno politico mi fa piacere condividere con voi alcuni degli articoli che apparvero su quel numero, con annessa bibliografia relativo al tema del cibo in una chiave non di consumo ma di consapevolezza.
Buona lettura, e andiamo avanti.


NDR: Vai all'estratto dal numero "Cibo" della rivista "Marea"; Prossimi incontri pubblici con Monica Lanfranco:
  • 15 maggio a Torino, presentazione libro Chiara Saraceno "Cittadini a metà"
  • 8,9,10 giugno a Altradimora, Caranzano (Al) Incontro annuale "Prendi i soldi e scappa: denaro, potere, dono, gratuità. Visioni di donne sull'economia  

Il cambiamento parta da me e le parole abbiano più peso


Giovedì 19 aprile,

Digiuno perchè  il cambiamento parta prima da me e perchè le parole abbiano più peso

Andrea Ferralasco (GE)

Una giornata di rinunce ai consumi, rinuncia al cibo, al caffè, alla sigaretta, ad entrare in un negozio, a leggere i giornali, a guardare la tv...

Mercoledì 18 marzo,


Ho praticato la mia giornata di digiuno; mi vengono spontanee alcune riflessioni sul digiuno a staffetta: è evidentemente una protesta simbolica e nonviolenta, utile per far sentire la nostra vicinanza a nostri compagni valsusini che stanno lottando per salvare una porzione della nostra terra.
Evidentemente, quello che noi stiamo facendo è nulla rispetto a quello che loro stanno subendo da anni (chissà quanti digiuni non programmati saranno stati obbligati a fare durante i vari presidi!), se poi paragoniamo il nostro digiuno a scadenza a i digiuni a tempo indeterminato di una grossa fetta di popolazioni...........


Io ho aderito a questo digiuno e l'ho inteso come una giornata di rinunce ai consumi, rinuncia al cibo, al caffè, alla sigaretta, ad entrare in un negozio, a leggere i giornali, a guardare la tv ecc. insomma una giornata di pausa contro questa sbornia generale che sta depistando il nostro buonsenso, continuando  la nostra vita ordinaria di lavoro (credo che tutti i denutriti del pianeta  continuino  senza sosta la loro lotta per la sopravvivenza), anche se sono una che non mangia fuori pasto, che fuma due sigarette al giorno e prende un caffè dopo il pranzo, non si abbuffa di televisione, io ieri avevo la febbre e, non per scelta ma perché stavo male, ho digiunato anche il giorno precedente, e sono stata a casa dal lavoro, non ho sentito una grossa mancanza di cibo, mi sono mancate le due sigarette ed il caffè (che ogni giorno alla stessa ora aspetto!). Quindi sono caffeina e tabacco dipendente........


Concludo dicendo che una giornata di pausa ai consumi non solo gioverebbero all'ambiente ma anche a noi stessi. 
Ciao a tutti e.. buon digiuno!


Quel giorno eviterò qualsiasi tipo di consumo
Mercoledì 21 marzo,

Quella che andiamo ad intraprendere è una protesta pacifica, 

per quel che mi riguarda quel giorno eviterò qualsiasi consumo, anche non alimentare
ma la scelta anche di questo modo di protestare non è buonismo 

è pretesa della giustizia. 

Graziella Gaggero (GE)

Riflessione a stomaco vuoto

Giovedì 19 aprile, ore 20,31


Non so quali siano  state -a livello nazionale- la quantità e la qualità della mobilitazione chiesta e sollecitata dal Movimento NO TAV per l'11 aprile scorso; sono certo comunque che sono  state inferiori al necessario.
La forza del movimento è certamente grande e ricca di risorse ma non può fare a meno del sostegno di tutto il paese, che deve essere più intenso e continuo.
L'iniziativa del digiuno è stata ed è importante ma la mobilitazione su tutto il territorio deve ancora crescere ed il problema TAV deve essere ai primi posti dell'agenda nazionale.
Una grande iniziativa generale su questa emergenza si impone.
Cosa potrà fare , al riguardo, il "nuovo soggetto politico", che nascerà ufficialmente a Firenze il prossimo 28 aprile. Mattei e Lucarelli, da tempo assidui amici del movimento No Tav e importanti punti di riferimento nella campagna referendaria della scorsa primavera, propongono come nome del movimento - che non sarà né un nuovo partitino né una lista elettorale - "Lavoro e beni comuni".




La cosa è più facile e positiva del previsto
Giovedì 19 aprile, ore 17,30

Da molto tempo non facevo una giornata di digiuno e al momento (ore 17,30) la cosa è più facile e positiva del previsto.

Io, che sono un vorace ingurgitatore, mi trovo di frequente - oggi -  con un riflesso condizionato,  ad allungare la mano per afferrare un possibile boccone; e la ritiro immediatamente facendo un esercizio di autocontrollo, che penso mi sia molto utile.
La giornata mi suggerisce autocontrollo e sobrietà ma temo che questi buoni propositi saranno sommersi dalla ripresa della routine quotidiana.

Comunque, oggi, mi è più chiaro il fatto che la coerenza dei comportamenti è fondamentale per avere la coscienza a posto ( la fame nel mondo) e per non creare distanza tra personale e politico.
Chi mangia troppo porta acqua al mulino del consumismo, che è uno degli ingredienti importanti del pensiero unico liberista.


Un modello concreto di liberazione contro il pensiero unico liberista
Mercoledì 18 aprile,

Sento la mia imminente giornata di digiuno come un modesto e piccolo contributo alla difficile, coraggiosa, consapevole, intelligente e creativa lotta della popolazione della Val di Susa.

Verso di essa provo grande simpatia e riconoscenza.

Il suo impegno, che ha saputo resistere nel tempo, ci propone un modello concreto di mobilitazione contro il pensiero unico liberista, che -  pur essendo notevolmente indebolito e pur avendo mostrato errori e limiti molto gravi - continua a condizionare le scelte dei popoli, imponendo le leggi disumane  della finanza e del profitto.

Nel Manifesto si è sviluppato da diverse settimane un interessante dibattito, che mira alla creazione di un nuovo soggetto politico inclusivo e che lavori per unire il fronte antiliberista, per rafforzarlo e renderlo capace di battaglie più incisive e diffuse. Il movimento No Tav - così come i referendari dell'acqua bene comune - sono considerati, da tutti gli interlocutori del dibattito su questo tema, un riferimento fondamentale.

Mi auguro che il digiuno costituisca un'occasione per sentirci più vicini e solidali verso la popolazione della Val di Susa.


Alfredo Giusti (SP)

Per un'economia locale che non trasporti l'attuale quantità di merce in giro per il pianeta

lunedì 16 aprile,
La mia giornata di digiuno si avvia verso la fine.
Dedico questo digiuno, oltre che a tutti coloro che, in varie parti d'Italia e anche d'Europa, stanno lottando contro l'alta velocità, anche ai due ferrovieri che attualmente si trovano sulla torre alla stazione Centrale a Milano e a chi partecipa al presidio e raccoglie firme per il ripristino dei treni notturni tra nord e sud.
Sono contro l'alta velocità, perché solo alcuni viaggiatori possono permettersela e a tutti gli altri rimangono solo i treni regionali, infiniti trasbordi, attese disagevoli (le sale d'aspetto stanno sparendo, sostituite da negozi).
Sono per un servizio ferroviario confortevole, puntuale, affidabile, uguale per tutti.
Sono anche per un'economia locale che non abbia piu' bisogno di trasportare l'attuale quantità di merce in giro per il pianeta.

Marina Sartorio
(GE)

FAQ

Frequently Asked Question 
Questioni che ci vengono poste di frequente su questa forma di azione

UN'AZIONE TROPPO LEGGERA? 
Anche solo un giorno di astensione dal cibo, almeno nell'esperienza diretta di chi propone questa azione, offre opportunità inaspettate. 
Per fare un esempio: spesso al primo sentore di fame ci affrettiamo a mangiare, come se quella vaga sensazione di vuoto allo stomaco dovesse in breve tempo portarci allo svenimento. Tenendo invece ferma per qualche ora la nostra scelta di astensione dal cibo, per molti tale sensazione si riduce, sentendo subentrare un senso di concentrazione e di calore: l'organismo non è più affaticato dal lavoro di elaborazione ed immagazzinamento di nuova energia; si limita ad attingere a quella già accumulata nel corpo e può concentrarsi al meglio su quello che fa. 
Anche un'azione come bere un bicchiere d'acqua, elementare ed essenziale nei digiuni, acquista una forza insolita.
Naturalmente niente a che vedere con la vera fame; ma molto a che vedere con il modo nevrotico di mangiare che in molti adottiamo e che lo "sviluppismo" vorrebbe sempre in espansione. Proprio sul terreno dei nostri consumi siamo dunque più liberi di quel che pensavamo.
Un piccolo passo -o meglio un piccolo intervallo- ma concreto e preciso; uno dei molti modi per iniziare il cambio di direzione ormai necessario; per assumersi in prima persona una seria sfida a questo modello di sviluppo; per scendere da quel treno che corre troppo veloce e con sempre crescente "rumore" verso lo schianto sull'invalicabile Picco di Hubbert, termine corsa per i vecchi modelli di produzione e di trasporto basati sul petrolio.

UN'AZIONE TROPPO DILUITA?
La gradualità di un'azione "leggera" non è rinuncia a gradi di impegno più intensi ed efficaci; offre invece a molti l'occasione di avvicinarsi a una pratica come il digiuno, da cui di solito ci si tiene lontani perchè sentita come troppo impegnativa. 
Proprio questa gradualità consente di trovare insieme e affiancare al digiuno altre forme di riduzione dei consumi che ci soffocano in  questo modello sbagliato; ad es.: sciopero dell'auto, dei giornali e dei media... ognuno secondo le sue priorità e dandoci reciproco sostegno e visibilità. Riduzioni che, come l'astensione dal cibo, permettano di "riprenderci spazio e tempo" per provare altre modalità di essere e relazionarsi "in profondità".

UN'AZIONE CHE SA "DI CHIESA" O "DI PANNELLA"?
La tradizione dei digiuni ha ben altra ampiezza geografica e storica delle applicazioni che possono venire in mente perchè a noi più vicine spazialmente e temporalmente.
La varietà delle estrazioni culturali di chi ha organizzato e dei primi aderenti a questa azione ci garantiscono di non essere riducibili in maniera univoca ad una delle suddette matrici, che ci limitiamo a rispettare. 
Speriamo di non cadere nell'errore di "diluire" l'esempio di chi nella storia ha assunto la pratica dell'astensione dal cibo nella sua più impegnativa accezione: dall'esempio di Gandhi un secolo fa alle coraggiose esperienze di pochi mesi fa in val di Susa (cfr. video1 e video2).
Anche per questo preferiamo parlare di "digiuno" anzichè del più impegnativo "sciopero della fame".

UN'AZIONE  POCO VISIBILE?
La formula della staffetta "tende" un filo attraverso le settimane, come un "orizzonte prossimo" su cui stendere le nostre diverse sensibilità e culture, per concentrarci su di esse e cercare insieme nuove e più visibili modalità di azione nonviolenta. 
Se ci si limita alla staffetta il rischio è effettivo, soprattutto nel panorama mediatico con cui dobbiamo fare i conti.
Ma a questo filo sarebbe necessario agganciare poco a poco altre cose per dargli visibilità: oltre alle suddette forme di riduzione dei consumi anche azioni come flash mob o eventi pubblici come conferenze, concerti e ogni altra cosa che possa farci ritrovare per dare, ognuno a suo modo, sostegno alla Val di Susa. 
Non si vorrebbe tirare questo filo troppo per le lunghe; solo il tempo sufficiente per aggregare un numero significativo di persone.
Quindi non si pensa a una forma blanda e comoda per noi e gradita al potere, ma piuttosto una progressione nonviolenta che coinvolga quante più persone.
Invitiamo tutti ad esporre i propri punti di vista, proposte ed esperienze in questo blog, che speriamo diventi un diario dell'esperienza ricca che stiamo vivendo. 
Un diario che raccolga le piccole gocce di ognuno facilitando il lavoro dei giornalisti che prima o poi si stancheranno di riferire solo di incidenti o di stanche litanie del potere e si riapproprieranno del loro mestiere: cercare e raccontare le notizie; ciò che di veramente nuovo accade.

Far fiorire la legalità e l'economia solidale

Il 16 è il mio giorno di digiuno... sarò ancora più in forma anche per questa iniziativa!
ciao
Marina

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incontriamoci al bar
uno spazio aperto e conviviale
per
condividere saperi
progettare azioni
costruire prosperità per la terra e chi la abita
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Care, cari

vi ricordiamo il nostro prossimo appuntamento:

far fiorire la legalità e l'economia solidale

ne parliamo con Daniela Demartini
candidata alle elezioni comunali per la Lista Marco Doria

martedì 17 aprile alle ore 20:00
a “lapasseggiata-librocaffè”, p. Santa Croce 21r.

con un cordiale saluto
Alessandra Rocca e Marina Sartorio

CATENA di chi chiede di ascoltare


martedì 10 aprile,

Io digiuno per far parte della CATENA di chi chiede di ascoltare le ragioni dei No Tav e invito ALTRI ad unirsi. 

Rosaria Lombardi (SP)

Come 20 anni fa a De Ferrari


Sabato 7 aprile,

Oltre 20 anni fa, in Piazza De Ferrari in una roulotte sotto la neve, oggi sabato di Pasqua 2012 seduto su un sasso nel mio orto sinergico in ‘costruzione’... 


Allora contro l’incostituzionalità della legge che regolava l’Obiezione di coscienza al servizio militare, oggi contro la (non)politica del territorio e contro gli interessi di pochi. 


Oggi come allora un digiuno a staffetta, una rinuncia personale, una sosta di riflessione, un modo nonviolento e silenzioso per urlare tutti in coro ‘Ascoltateci! Noi ci siamo e dovrete tenerne conto!’. 


Oggi come allora non ‘contro un mondo sbagliato’, ma ‘per un mondo più giusto’.


Roberto Dalmas (GE)

Ho digiunato volentieri


Venerdì 6 aprile.

Ieri ho digiunato volentieri. 

Da tempo ho un'alimentazione naturale che mi permette di stare bene 
e il digiuno può rientrare in quest'ottica. 

Mariarosa Filippone (GE)

Antiche come le montagne

Giovedì 5 aprile,

Nelle sue pagine autobiografiche Gandhi scrive: ”La verità e la nonviolenza sono antiche come le montagne” . 

Vorrei che questo digiuno che abbiamo intrapreso desse un contributo affinché la verità sulla Tav fosse riconosciuta e scritta a caratteri cubitali nelle valli e montagne della Val Susa. 

Vorrei che l’energia nonviolenta dei digiunanti giungesse nella dimensione della sua creatività e gratuità nel cuore e nelle menti delle persone affinché abbiano a cuore il rispetto della natura. 

L' adesione al digiuno si inserisce come parte della mia biografia che da anni ha scelto come stile di vita la metodologia nonviolenta nelle relazioni con le persone e con tutti gli esseri viventi , con la natura. 

Peppino Coscione (GE)

Qualcosa cambia dentro di me, in profondità...

mercoledì 4 aprile,

Nel calendario del digiuno a staffetta il mio turno è previsto per il 4 aprile. 

Ma dal momento in cui è partita l'iniziativa ho deciso di seguire una dieta giornaliera molto sobria, e di rinunciare alle cene conviviali con gli amici/che a cui ho comunicato le ragioni di questo mio diniego. 

Mi accorgo, via via che passano i giorni, che qualcosa cambia dentro di me, in profondità... 


Saluti solidali a tutte/i"
Graziella Bevilacqua (GE)

Prima di tutto cibo sufficiente

Martedì 3 aprile,

Sono le 23.25 di martedì: bastano poche ore di digiuno per capire l'importanza del cibo per l'equilibrio psico fisico dell'individuo.

Si immagini l'angoscia di una madre che non ha nulla o poco per il proprio figlio....

Ne deriva la necessità di creare una società equilibrata che spenda le risorse per mettere a disposizione del genere umano, che lavora quotidianamente, prima di tutto cibo sufficiente, e attuamente la fame nel mondo esiste.

La TAV è un'opera , come tante opere progettate nel nostro paese, che risulta, dai dati in nostro possesso per i prossimi anni a venire, non necessaria.

Con il nostro digiuno , sia pure piccolo, vorremmo sensibilizzare chi è nella "stanza dei bottoni" alla intelligenza dell'equità e sobrietà per tutti. 

Buona Pasqua 

Giovanni Esposito (SP)